tag:blogger.com,1999:blog-4654449503853105802.post6001954767750721897..comments2022-01-26T09:17:06.578+01:00Comments on Because the light: la guerra riprodotta da Giorgio Di NotoUnknownnoreply@blogger.comBlogger6125tag:blogger.com,1999:blog-4654449503853105802.post-42167547859461612792012-10-30T07:27:02.168+01:002012-10-30T07:27:02.168+01:00mi intrometto osservando: concettualmente l'op...mi intrometto osservando: concettualmente l'operazione non ha un gran valore(vedi McLuhan per primo)quindi risulta stantia, direi vecchia, per un giovane di 22 anni. per rispetto ad altri valenti e talentuosi fotografi della stessa età che prendono e partono per cercare di documentare la realtà degli eventi nei luoghi dove si manifesta, dare un premio di quel tipo per un lavoro del genere(abbastanza interessante solo dal punto di vista di resa estetica) da sicuramente un cattivo esempio ad altri giovani che pensano di intrapendere il lavoro di fotoreporter. marconoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4654449503853105802.post-64128714538180586392012-10-20T18:35:02.291+02:002012-10-20T18:35:02.291+02:00Non mi rispondi a tono Sandro, secondo me. Rispett...Non mi rispondi a tono Sandro, secondo me. Rispetto tuttavia la tua volontà di preservare questo spazio dalle polemiche e quindi non spingo oltre le mie considerazioni. Una sola cosa: non vedo nessuna "intromissione scaturita dall'infondere nel lavoro di Di Noto prerogative che non ha". Vedo solo un giovane autore che presenta un suo lavoro "sul tema della comunicazione e riproduzione più che della documentazione giornalistica" ad un premio per fotoreporter e una giuria che gli concede i 5.000 euro di premio con motivazioni che nulla dicono su questo punto. Ora andiamo pure oltre...Fulvio Bortolozzohttps://www.blogger.com/profile/06786351089404122701noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4654449503853105802.post-11613768789576612092012-10-20T14:40:41.287+02:002012-10-20T14:40:41.287+02:00Mi sorprende un po' il tuo commento, Fulvio.
A...Mi sorprende un po' il tuo commento, Fulvio.<br />A me non piace la polemica e anche da quello che ho scritto mi sembra che risulti evidente. In questo blog tratto raramente argomenti di attualità e cerco di tenermi lontano dalla contingenza dei giudizi, non mi annoiano interventi diversi (anche se scorgo poca varietà), mi annoia la polemica (sì, per me è noiosa, sopratutto quando assume caratteri da "rivolta di massa"), la trovo spesso strumentale, incattivisce gli animi, di rado è intellettualmente onesta ed è fin troppo legata ad un preciso momento storico, quindi per me lontana dalla comprensione del quadro complessivo.<br />Non si tratta di negare la libertà di intervenire in maniera diversa, non è questo il punto, nessuno censura nessuno e non son certo intollerante alle opinioni diverse. Provo solo un certo fastidio di fronte alla polemica che "gira attorno" e che normalmente non viene mai da sola ma si accompagna (se non genera) una serie di commenti e fronde di militanti che trovano terreno fertile nei social network o in rete in generale.<br /><br />Per questo non vorrei che venisse esportata anche qui, come ho scritto (e ho ripetuto), le ragioni del premio sono state discusse e ri-discusse, ho voluto solo citarle cercando di non perdermi in quanto è stato scritto già da altri e dunque perché non andare oltre? Mi sembra ormai chiaro il messaggio.<br /><br />"Vedo che chi di mestiere fa il fotoreporter, o almeno continua a distinguerne i caratteri specifici dal resto del fare fotografie, tende a capire il problema, mentre chi fa fotografie per altri motivi tende a non vederlo"<br />Non voglio ritornare sulle motivazioni del premio ricevuto, per me il lavoro di Di Noto si interroga sul tema della comunicazione e riproduzione più che della documentazione giornalistica, vive quindi su un terreno parallelo. Capisco invece molto bene l'intromissione scaturita dall'infondere nel lavoro di Di Noto prerogative che non ha.<br /><br />"..premio riservato a dei fotoreporter (non solo di guerra: chi mai l'ha scritto?).". Non l'ho scritto nemmeno io, ho solo dato qualche indizio su Marco Pesaresi, piuttosto estraneo agli scenari di guerra.<br /><br />un saluto e alla prossima.sandrohttp://becausethelight.blogspot.it/noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4654449503853105802.post-65669805551633176362012-10-20T10:34:24.734+02:002012-10-20T10:34:24.734+02:00Caro Sandro,
ti ha già risposto perfettamente Mich...Caro Sandro,<br />ti ha già risposto perfettamente Michele e tu gli hai già fatto omaggio della sua estraneità alle tue parole, per cui non mi resta che dirti che se non ti conoscessi di persona, ti avrei davvero male interpretato. Non vedo infatti nulla di noioso in una serie di interventi di diversa opinione, semmai colgo con piacere un risveglio dal torpore eccessivo in cui versa il dibattito sulla fotografia in Italia, Ben venga allora questo tipo di noia!<br /><br />Fermo restando il merito del lavoro di Di Noto, che ho fin da subito rilevato anche se non lo esagererei perché mi pare valido soprattutto in relazione alla sua giovane età, la vera questione rimane l'aver assegnato a lui quel premio. Punto.<br /><br />Vedo che chi di mestiere fa il fotoreporter, o almeno continua a distinguerne i caratteri specifici dal resto del fare fotografie, tende a capire il problema, mentre chi fa fotografie per altri motivi tende a non vederlo e soprattutto a non coglierne le conseguenze per il settore in questione.<br /><br />In ogni caso, anche il tuo contributo, come altri che stanno uscendo nel frattempo, finiranno per trasmettere curiosità sul lavoro di Di Noto e gli porteranno evidenza, risarcendolo così nei fatti della critica che, ripeto, non lo riguarda nei contenuti, ma solo nell'opportunità di fargli vincere un premio riservato a dei fotoreporter (non solo di guerra: chi mai l'ha scritto?).<br /><br />Ti saluto Sandro e alla prossima.<br /><br />Fulvio Bortolozzohttps://www.blogger.com/profile/06786351089404122701noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4654449503853105802.post-41670396947626621962012-10-19T19:23:12.364+02:002012-10-19T19:23:12.364+02:00Grazie Michele del tuo commento (son contentissimo...Grazie Michele del tuo commento (son contentissimo che leggi il mio blog, non aspiravo ad averti come lettore), le critiche alle discussioni in "rete" non erano ovviamente rivolte a te, anzi in fondo all'articolo cito la tua analisi e quella di Renata Ferri come validi contributi per comprendere la questione che gira attorno alle ragioni (o non ragioni) del premio. Mi dispiace anzi che il mio articolo possa essere visto come polemico nei tuoi confronti, non era nei suoi (miei) propositi. Sull'assegnazione del premio infatti mi trovi d'accordo (lo avevo espresso anche in un commento sul tuo blog) e proprio per non ripetere le stesse cose ho preferito dedicare l'attenzione alle fotografie in sé e cercare di cogliere quello che c'è di bello nel lavoro di questo giovane fotografo che si è ritrovato al centro di un casus belli e tentando di non evocare lo spettro del fotogiornalismo.<br />Mi dispiaceva che si parlasse moltissimo attorno al suo lavoro ma poco delle sue qualità, seppure velate da un'erronea impostazione di lettura che il premio ci ha costretto a adottare. Con il tuo commento sei entrato assolutamente nel merito e credo che Di Noto, se mai leggerà, potrà trarre spunti per portare la sua riflessione su ancor più profondi livelli.<br />Sai, io mi sento coinvolto dal lato del fotografo più che da quello del critico :-) Sentivo il dovere di "difenderlo" dal caos che girava attorno, cercando di riportare l'attenzione sulle fotografie stesse e lasciando un po' da parte le polemiche.<br />un caro saluto anche a te.sandrohttp://becausethelight.blogspot.itnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4654449503853105802.post-1287610660071259462012-10-19T18:22:12.342+02:002012-10-19T18:22:12.342+02:00Caro Sandro, non so se sono anch’io un “animale ch...Caro Sandro, non so se sono anch’io un “animale che scalcia inferocito e incapace di cogliere le sfumature dei fili d'erba che calpesta”, forse sono solo un “blogger noioso”, ma c’è qualcosa che sicuramente non è stato colto in questa discussione su Di Noto, benché sia stata ripetuta questa sì fino alla noia, e cioè che non era in discussione il giudizio sul lavoro di Di Noto ma la scelta di assegnare un premio di fotogiornalismo a quello che tu stesso definisci come appartenente ad altro genere di lavoro visuale. Se anche per te “Il lavoro di Di Noto non si fonda sulla pretesa di essere un reportage” ed “ è stupido assegnargli questa colpa”, come giudichi il fatto di assegnargli nessuna colpa ma al contrario un premio di reportage? <br />Francamente non credo si colga il punto. Stabilire, col peso di un premio, che il miglior fotogiornalismo a disposizione è un’operazione di riflessione mediale e meta-visuale, un lavoro di ri-mediazione concettuale, che presenta ben poche caratteristiche del lavoro giornalistico e non le vuole neppure presentare, significa avere una idea radicalmente pessimista sulla sopravvivenza del fotogiornalismo come lo abbiamo finora conosciuto, e promuovere con un certo piglio postmodernista, a mio parere già vecchio pure quello, che la sola “attenzione al mondo” possibile oggi attraverso la fotografia sia di secondo grado, simulacrale, autoreferenziale. <br />Ecco, io ho sostenuto che questa opinione, legittima, può anche essere promossa con l’assegnazione di un premio-provocazione, ma poi bisogna andare avanti, rivendicare con coraggio lo strappo, dire che il genere “fotogiornalismo” è finito, oppure va ridefinito radicalmente, comunque assumersi la responsabilità di un giudizio che non è più sul valore delle singole opere in concorso ma su un intero storico genere di lavoro fotografico. Cosa che la giuria non ha fatto, né nelle motivazioni, che potrebbero benissimo calzare a un reportage tradizionale, né dopo, quando in diversi, e abbastanza in sintonia pur non essendoci messi d’accordo, abbiamo aperto la discussione sull’argomento. <br />Comunque ti ringrazio per la citazione e l’apprezzamento, credo che tutti questi ragionamenti incrociati vengano utilizzati dal SiFest o da altri come un’occasione per allargare l’orizzonte del dibattito, un caro saluto, m.<br />Michele Smargiassihttp://smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/noreply@blogger.com