venerdì 7 gennaio 2011

il dito medio di Cattelan

In piazza Affari, davanti alla sede della Borsa di Milano, nel pieno centro finanziario della città più finanziaria d'Italia, è comparsa una gigantesca scultura rappresentante un dito medio.

Maurizio Cattelan ha colpito ancora e come consueto ormai, la sua installazione è stata seguita da lunghissime polemiche, nonostante un'incredibile approvazione del Comune, che proprio in questi giorni sta valutando se mantenerla in sede permanente.
La provocazione sembra chiara, un metaforico vaff... alla finanza, proprio di fronte al palazzo che la rappresenta meglio.

Un furbacchione o uno dei più grandi artisti post dadaisti, come sostiene Jonathan Binstock?

Ci si interroga, come scritto giustamente nel numero di dicembre de L'Europeo dedicato all'arte contemporanea, se c'è vita oltre Cattelan, come se l'arte contemporanea in Italia fosse quasi schiacciata dal suo successo.
Indubbiamente le sue opere non lasciano indifferenti e hanno il grande merito di entrare pienamente nella realtà quotidiana, drammaticamente contemporanee, colpire e far discutere, quando spesso l'arte si contorce su sè stessa sviluppando le sue riflessioni su un morto inesistente. Questo è forse il suo più grande merito.


La mano in marmo di Carrara è alta 4 metri e 60 ed è posizionata sopra una colonna che porta l’altezza della scultura a quasi 11 metri complessivi. Mentre era in lavorazione ha mutato nome: non più l'originale "Ommnia munda mundis", ma "L.O.V E". "Significa amore - ha spiegato lo stesso Cattelan - poi ognuno sotto traccia può vederci il messaggio che vuole".

"Amore".... un bel dito medio che manda a quel paese i parrucconi della borsa, "il palazzo" dove si decidono i destini dell'economia, una finanza che vive ormai di vita propria, un parassita che si nutre del paese reale e forse persino immune agli insulti marmorei.
Eppure la scultura ha un qualcosa di enigmatico. Il gesto è rivolto verso il palazzo della Borsa o verso di noi?
Perché in quel caso sarebbero "loro" a mandarci a quel paese, seppur con amore. Geniale in entrambe le interpretazioni.

Non solo, ma a guardare bene, le altre dita sono mozzate, come ad indicare che ci è rimasto solo quello, solo quel dito come ultima forma di disperata rivolta.
Il rischio è che si facciano beffa anche di questo, ma è comunque un bello schiaffo, quasi uno sfogo, una liberazione contro l'impero denaro e suoi seguaci.

(nota a margine: mi scuso stavolta per un linguaggio colorito e un'interpretazione soggettiva, che per qualcuno potrà risultare forse un po' forzata)

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