giovedì 11 ottobre 2012

Phantasmagoria, i sogni persi nel tempo di Sandro Rafanelli

Prima o poi doveva succedere. E succede oggi. Il blog oggi non parla di grandi maestri o fotografi emergenti, parla del mio ultimo lavoro fotografico Phantasmagoria, approfittando dell'occasione di un'esposizione al festival Fofu 2012, dal 13 ottobre al 4 novembre 2012.

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Prima o poi doveva succedere. E succede oggi. Il blog oggi non parla di grandi maestri o fotografi emergenti, parla del mio ultimo lavoro fotografico Phantasmagoria, approfittando dell'occasione di un'esposizione al festival Fofu 2012, dal 13 ottobre al 4 novembre 2012 a Fucecchio (Firenze).

Non potevo scrivere io questo articolo, cedo quindi la tastiera al bravissimo Alessandro Garda che raccoglie in una piccola intervista quell'interessante conversazione che è emersa parlando della ricerca che mi ha condotto a Phantasmagoria.


"il sogno spaventoso", da Phantasmagoria, Sandro Rafanelli


Fantasmi, rimpianti e pietre di lapidi
gli attori sono di pietra ma il loro cuore spinge sangue.



Da cosa nasce la tua serie fotografica?
Dalla fotografia pittorialista del periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento, che ha esercitato su di me una profonda influenza e fascinazione, portandomi a creare immagini d'altri tempi.
La Fantasmagoria era una forma di spettacolo teatrale che utilizzava una lanterna magica per proiettare, su pareti scure o su nuvole di fumo, paurose immagini di scheletri, demoni e fantasmi, suscitando grande meraviglia e spavento tra il pubblico.
Ho voluto ricreare un simile gioco di illusioni, sovrapponendo magicamente la realtà al sogno, con storie senza tempo racchiuse in un attimo imperituro. Tuttavia queste immagini non rincorrono la ricerca dello stupore immediato ma si rivelano lentamente a chi si sofferma ad osservarle.

Che cos'è Phantasmagoria?
E' un gioco di contrapposizioni, sul tempo e la realtà, un allineamento tra sogno, immaginazione lucida e cuore. L'intimo di un sogno spaventoso che si apre su un paesaggio aperto e inquietante. L'imprevedibile si sovrappone alla facciata austera di una basilica sormontata da un cielo di volte in pietra. Il palazzo come centro di potere e inganno è perforato dal copricapo di un monaco che svela e al contempo nasconde un interno vuoto e insondabile, l'impossibilità del vedere. Dentro un volto è il tempo complice come il ricordo di un'estate di gesti amorosi. Le radici di un albero che si fondono col corpo esanime mentre le lacrime vengono versate. Il filo sottilissimo della vita percorso da un'instabile omino in bicicletta sorvolando la breve fanciullezza.

La piccola nicchia con la statua nascosta da un velo diventa un paradosso in cui occhi di volti di pietra si sovrappongono a imporlo come centro di attenzione, nelle crepe del tempo. La storia della vergogna e della fortuna, un racconto frammentario di passioni, malinconia, rimpianti e morte. La luce nella "tua" stanza penetra da una finestra ad illuminare le forme sensuali di un momento, in una tensione tra interno ed esterno, intimo e monumentale. Oppure l'amante che fugge con le ali ma decapitato, il figlio caduto dal tempio, la nostalgia nel dittico dell'addio al mare, il sonno che si apre sulla porte dell'inferno.
Il viaggio si conclude al termine della notte, un fantasma dagli occhi socchiusi, finestre ancora accese e arabeschi dipingono già le trame del sogno.

Dove possiamo vedere le tue tavole?
Dal 13 ottobre (inaugurazione alle ore 17) fino al 4 novembre 2012 sono esposte al festival di fotografia di Fucecchio (Firenze), conosciuto come Fofu, essendo uno dei vincitori del bando di concorso di quest'anno.
Tengo a dire che le stampe sono realizzate su una carta cotone molto setosa, che assorbe e intrappola la luce e che contribuisce a quella sensazione di antico che avvolge tutta la serie.

Lo scorso anno il portfolio è risultato vincitore della rassegna Confini09 ed è stato esposto in varie gallerie in giro per l'Italia, a Trieste (Sala Fenice), Genova (VisionQuest Gallery), Milano (Polifemo Fotografia), Roma (MassenzioArte) e Torino (FusionArt Gallery).


Il portfolio completo e gli altri lavori sul sito personale www.sandrorafanelli.com
Il libro di Phantasmagoria.


"il palazzo", da Phantasmagoria, Sandro Rafanelli

"andrà tutto bene", da Phantasmagoria, Sandro Rafanelli

"vergogna e fortuna", da Phantasmagoria, Sandro Rafanelli

"il tempo complice", da Phantasmagoria, Sandro Rafanelli

"la tua stanza", da Phantasmagoria, Sandro Rafanelli

"la notte", da Phantasmagoria, Sandro Rafanelli

"Il lavoro di Sandro Rafanelli mi ha riportato alla mente il principio di Sigmund Freud, secondo il quale il funzionamento generale della psiche è basato su due concetti: “il principio della realtà” preposto all'adattamento all'ambiente circostante ed “il principio del piacere” che tende a sostituirsi a quello della realtà. Realtà e sogno, verità ed illusione. E su tutto... il tempo, che tutto crea e tutto distrugge. Fotografia e Tempo, connubio indissolubile. Ci sarebbe da discutere un bel po'. Per uno come me, amante della Fotografia contemporanea tanto quanto di quella d'epoca, le sue immagini sono un vero e proprio appagamento dell'occhio e del cuore."
(Fulvio Merlak, presidente FIAF, Federazione Italiana Associazioni Fotografiche)

"Sandro Rafanelli col suo Phantasmagoria cita la fotografia storica dello scorcio fra Ottocento e Novecento, utilizzando gli stilemi del Pittorialismo caro a quell'epoca, per creare immagini senza tempo – da sogno e da cinema d’altri tempi – dove presente e passato si intrecciano in un'ode alla periturità dell’attimo trasformata dal mezzo fotografico in fragile e fantasmatica effigie d’eterno."
(Rosa Maria Puglisi, Lo specchio incerto)

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