lunedì 2 gennaio 2012

Tiziano Terzani e il mondo che non esiste più

E' difficile parlare di una figura importante del giornalismo italiano come Tiziano Terzani. Mi ha molto emozionato il suo ultimo libro "La fine è il mio inizio" e il legame col volume fotografico "Un mondo che non esiste più", ho così deciso di dedicargli un articolo, guardando con voi alcune sue foto.
Spero vi piaccia.
Non era solo un giornalista, ma un acuto fotografo.
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E' difficile parlare di una figura importante del giornalismo italiano come Tiziano Terzani. Mi ha molto emozionato il suo ultimo libro "La fine è il mio inizio" e il legame col volume fotografico "Un mondo che non esiste più", ho così deciso di dedicargli un articolo, guardando con voi alcune sue foto.
Non era solo un giornalista, ma un acuto fotografo.

"L’immagine è un’esigenza, là dove le parole da sole non bastano."

Tiziano Terzani aveva grandi doti di scrittura giornalistica, analisi dei fatti e capacità di raccontare in prima persona. Voglio lasciare però da parte la mitizzazione che la sua figura sta subendo e che oggi rischia di esser trasformata in un guru che dispensa perle di saggezza. Un brutto vizio dei nostri tempi, col quale la rete e il citazionismo finisce per sminuire la complessità di certi personaggi e ridurre a poche frasi, seppur ben dette, il loro lavoro.
Conoscete sicuramente i suoi libri, qui invece voglio parlarvi del volume che raccoglie le fotografie di una vita, dei suoi viaggi ed esperienze in giro per il mondo e del legame con l'ultimo libro.
"Un mondo che non esiste più" è una bella raccolta di fotografie, con una ricca selezione, appassionata e coinvolgente della sua lunga vita, i drammi della guerra e della Storia e quell'oriente misterioso che ha sempre rappresentato per lui  un'enigma da risolvere.

Tiziano Terzani
Nato nella popolare via Pisana di Firenze, nel quartiere di San Frediano, uno dei pochi che ancora mantiene intatto il carattere originale della città, Terzani rivela fin dall'inizio un'animo creativo e irrequieto. Impiegato della Olivetti, coltiva il sogno di immergersi più in profondità nel mondo, scoprirlo e raccontarlo. Diventa corrispondente dall'Asia per Der Spiegel e vive per molti anni nella sua amata e odiata Cina. Subisce il fascino di quel grande laboratorio politico del comunismo che è la Cina degli anni '60 e finisce per mettere in discussione le sue idee e aspettative testimoniando il declino di una grande nazione che abbraccerà la repressione e un'assurda forma di regime comunista/capitalista.

Le sue interviste sulla Rai hanno poi mostrato il suo conversare pirotecnico, il suo bel volto da cui spiccavano due folti baffi neri e due occhi scuri che dardeggiavano sguardi in cui carisma, passione, intelligenza giocavano a rimpiattino con quel suo elegante accento fiorentino che non lo abbandonava mai. (Piero Verni)

Tiziano Terzani
Tiziano Terzani - Tibet

Guardando il suo libro mi accorgo che il suo occhio attento a raccontare la realtà come giornalista, lo ha aiutato anche come fotografo. Numerosi scatti, potenti, semplici ma precisi a dipingere i particolari e le relazioni di un mondo per il quale si percepisce l'amore e il dolore di una persona che non si è limitata a guardare e cogliere con distacco, ma che si è sporcata le mani, che ha vissuto, che la passione e lo studio hanno condotto a entrare in vero contatto con la gente riuscendo però sempre a mantenere uno sguardo critico, da grande osservatore. Quello che un fotografo dovrebbe sempre possedere, la capacità di avvicinarsi al soggetto e mantenersi al contempo distante, per descrivere le passioni e le storie ma farne tesoro per una sintesi e un'opinione dei fatti.
Una grande dote.
"Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea. Bisogna capire cosa c’è dietro i fatti per poterli rappresentare. La fotografia - clic! – quella la sanno fare tutti."
da "Un mondo che non esiste più" di Tiziano Terzani.

Tiziano Terzani
Tiziano Terzani
Tiziano Terzani

Nelle sue foto respiro il sapore del ricordo, i momenti cardine di una vita, gli incontri con personaggi famosi, le speranze ma anche le delusioni, perché era un uomo che credeva e amava e quindi esposto alle delusioni, un'intensità non comune, un modo onesto di rapportarsi alle cose del mondo, un approccio rispettoso e mai superficiale.
Sfogliando e ri-sfogliando in questi giorni quel suo mondo che non esiste più, sento che piano piano, abituandomi al suo modo di raccontare e vedere, viene fuori un carattere mistico, la volontà di cogliere l'essenziale e quella voglia che non trova pausa o stanchezza di spingersi a capire, a studiare, leggere, approfondire, cercare con l'empatia... cercare.

Il titolo del libro è una dichiarazione di amore e testimonianza, quel Vietnam, Cina, Cambogia, India, Giappone, non esistono più. E' sconfitto dal progresso e dalla globalizzazione, le popolazioni e la vita cedono il passo al cambiamento, a rivoluzioni nuove. Il libro è un'audace percorso di conoscenza che dall'osservazione di fatti per giornalismo lo condurrà alla ricerca intellettuale e spirituale. Il testamento di un uomo che ha dedicato l'intera esistenza al piacere e alla sfida della scoperta del mondo e di sè stesso.

Tiziano Terzani - India

Consiglio dunque il libro fotografico che ho citato in questo articolo, Un mondo che non esiste più, ma anche la lettura dell'ultimo suo commovente libro pubblicato postumo, con le interviste curate dal figlio Fosco, La fine è il mio inizio.
Folco intervista il padre sugli aspetti, i momenti, le impressioni, i dubbi, le idee e le certezze raccolte nei suoi sessantasette anni. Finalmente può fare le domande che ha sempre voluto fargli, ma che non gli ha mai posto. Tiziano risponde ad ogni domanda dipingendo il quadro della sua esistenza, dando ordine e sintesi alla sua esperienza di vita.
Consiglio la lettura del testo di Piero Verni.
Dal libro, nel 2011, è stato tratto un bel film con Elio Germano e Bruno Ganz del regista tedesco Jo Baier.



Come è arrivato a vivere da eremita per anni in una caverna, questo ve lo lascio scoprire leggendo.
Solo alla fine della sua vita, indebolito dalla grave malattia ma mai sconfitto nell'animo, torna in Italia e con la moglie si ritira in un casolare all'Orsigna, sulla montagna pistoiese, dove ritrova la sua adorata Himalaya e respira con serenità l'arrivo di un nuovo e ultimo viaggio, quello della morte.


Tiziano Terzani in Himalaya

Ai giovani che mi chiedono “Ma io, che faccio?” rispondo “Guarda! Il mondo è pieno di cose da esplorare. Il mondo che mi sono trovato davanti io in Vietnam, in Cambogia, in Cina non c’è più. Ma c’è un altro mondo lì, aperto per chi lo vuole scoprire. Quello che ho fatto io non è unico. Io non sono un’eccezione. Io questa vita me la sono inventata, e mica cento anni fa, ieri l’altro. Ognuno ce la può fare, ci vuole solo coraggio, determinazione e un senso di sé che non sia solo quello piccino della carriera e dei soldi; che sia il senso che sei parte di questa cosa meravigliosa che è tutta qui attorno a noi. Allora, capito? E’ fattibile, fattibile per tutti. Fare una vita, una vita. Una vera vita, una vita in cui sei tu. Una vita in cui ti riconosci.
Tiziano Terzani

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