sabato 27 novembre 2010

Fermarsi a guardare

"funerale della visione", 2010, Sandro Rafanelli

Un interessante articolo sul New York Times discute dell'incapacità e la superficialità nell'osservare le opere d'arte.
Il giornalista nota che quasi tutti i visitatori di musei e gallerie si soffermano pochi secondi di fronte alle opere e perdono il poco tempo che gli dedicano scattando frettolose (e aggiungo inutili) fotografie.

martedì 23 novembre 2010

Bernd & Hilla Becher

Sono due fotografi tedeschi, Bernd & Hilla Becher, legati all'arte concettuale e divenuti famosi per le fotografie in bianco e nero di strutture di archeologia industriale e una composizione strutturata sempre in modo rigido e rigoroso.

Bernd & Hilla Becher

Voglio proporvi il loro lavoro non perché poco conosciuto, anzi, per i vari riconoscimenti ricevuti sono stati tra gli artisti più influenti della seconda metà dello scorso secolo, ma per l'attenzione compositiva e l'imponente opera di documentazione di un passato industriale che merita di essere ricordato.

Alcuni grandi fotografi sono stati influenzati dal loro lavoro, come Andreas Gursky, Thomas Ruff, Elger Esser (del quale parlo in il paesaggio rarefatto di Elger Esser), Thomas Struth e Candida Höfer (della quale parlo in Candida Hofer e il concetto dello spazio sociale).

E' quasi una visione nostalgica la loro, nel tentativo di immortalare un'architettura della Germania che stava scomparendo. Sono riusciti proprio nel momento in cui stava per andare distrutta, catalogando in maniera quasi maniacale tutte le diverse tipologie di costruzioni, categorizzate per funzionalità e somiglianze. Inquadratura sempre centrale, orizzonte basso e cielo atono, con le immagini accostate in una griglia come se si trattassero di provini.

venerdì 19 novembre 2010

Gregory Thielker, questa non è una fotografia

painting by Gregory Thielker

Non si tratta di affascinanti fotografie, questi sono dipinti.
L'autore di questi quadri è Gregory Thielker, che riproduce a tempera, ma con realismo fotografico, quello che si vede attraverso un parabrezza rigato dalla pioggia.

lunedì 15 novembre 2010

qualche appunto di storia del pittorialismo fotografico

"Fading Away", 1858, Henry Peach Robinson

Il pittorialismo in fotografia ebbe un periodo piuttosto breve di successo, ma dopo la sua caduta fu bistrattato e spesso relegato in secondo piano, bollato come arte povera e dissimulazione effimera.

Il pittorialismo è stato riscoperto e comincia a essere rivalutato, forse anche merito dell'avvento del digitale, che ha aperto il campo alla fotografia di massa. Un po' lo stesso fenomeno che ha caratterizzato il suo breve successo alla fine del 1800. Come allora anche adesso le polemiche sul pittorialismo si rinnovano, quindi vediamo di trarre lezione dai nostri illustri antenati che come noi si avventuravano in sperimentazioni e come noi si dibattevano alla ricerca del bello.

giovedì 11 novembre 2010

Chris Rain e la camera oscura del sogno

La sensibilità e ispirazione lo hanno condotto a creare immagini sognanti, mondi immaginari e visioni fuori dal tempo usando in modo creativo la camera oscura.
In questo articolo parlerò dell'originale lavoro di Chris Rain.

I "paesaggi dei sogni", le sovrapposizioni affascinanti e allo stesso tempo angoscianti si installano su un incerto equilibrio tra sogno e realtà, incubi e paure, desideri e fantasie che si fanno materia con l'uso sapiente della manipolazione in un bianco e nero di rara bellezza.

dalla serie "I am the snow", 2009, Chris Rain

Personalmente trovo le sue immagini così belle, così dense di significati, ma anche così inafferrabili e struggenti che non saprei usare parole migliori delle sue, che riporto qui sotto.

lunedì 8 novembre 2010

il pittorialismo e il surrogato della fotografia

"Ladies Orchestra", Jan Saudek (2001)

Ritorno sul discorso delle elaborazioni fotografiche (polaroid, hipstamatic, holga, fusione di elementi pittorici...), aggiungendo qualche elemento per spostare l'attenzione su una riflessione più ampia.
Avevo accennato ad una caratteristica distintiva, il pittorialismo, ma qui lascio spazio alle parole di Luigi Ghirri che si esprimeva così in proposito:

"Cosa significa il pittorialismo in fotografia? Scimmiottare attraverso un'arte un'altra arte. Così facendo la fotografia diventa una specie di pittura di serie B o di pittura fatta con la macchina fotografica, il che non sempre ha esiti straordinari, sia sul piano visivo che sul piano della ricerca."

venerdì 5 novembre 2010

architettura (im)possibile

Quando la realtà supera la fantasia.

“Roads Ministry” (Tbilisi, Georgia, 1975) © Frederic Chaubin

Dunque che ho trovato la risposta alla domanda con cui avevo concluso il post "Architettura impossibile".

I rendering fotografici di Philip Dujardin stavolta sono superati dalle fotografie reali di Frederic Chaubin provenienti da remote regioni della Russia. Ma io aggiungerei più che "superati", distaccati!
Basta dare un'occhiata a queste immagine per capire che in Georgia, Ucraina, Lituania, Russia, Bielorussia, i palazzi grigi e austeri del regime sovietico lasciano lo spazio a costruzioni che sembrano uscite da una pellicola di fantascienza, sicuramente ancora opprimenti e, allo stesso modo, mostruosamente invasive.

martedì 2 novembre 2010

l'arte al servizio della tecnica

"è solo niente", 2008, Sandro Rafanelli

Molta della fotografia che vediamo in giro segue la moda del momento, le ultime tendenze in fatto di elaborazione delle immagini, di ritocco, di recupero di vecchi stili fotografici.

Solo il tempo alla fine decreterà se una moda riesce a lasciare un segno oppure scomparire senza traccia. Non possiamo però attendere che tutto scorra senza giudicare. Abbiamo una visione limitata perché legati al presente o siamo in grado di far tesoro del passato per giudicare profeticamente quello che verrà. Forse proprio questa novità è così barbarica (nel senso positivo che intende Baricco) che non esiste ancora il modo per giudicarla.