"la soglia", Sandro Rafanelli, 2010 |
Nel cinema erotico di Tinto Brass si spiava dal buco della serratura l'oggetto del desiderio. La serratura diventava un impedimento e al tempo stesso un accrescimento dell'eccitazione voyeristica.
Il soggetto, lo spogliarello oltre la fessura, era dunque il piacere che si amplificava attraverso la separazione e il sapere di non esser visti.
Ma se oltre quella serratura non ci fosse niente di così attraente? O meglio, se oltre la soglia si rivelasse un'altra realtà che non rivela alcuna caratteristica definita di interesse?
A quel punto si finirebbe per guardare un niente apparente e la serratura, quella buia cornice del quadro assumerebbe un diverso significato e importanza.
La fotografia di una cornice, quasi un controsenso, perché siamo abituati a parlare di cornice della fotografia.
Uno spogliarello concettuale, perché il malsano voyerismo si eccita e non si appaga nello spogliare una realtà che rivela un vuoto, un perfetto simbolo, un perfetto vuoto.
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