E' spassoso ma anche terribilmente vero (!) constatare come varia nel tempo la percezione delle proprie capacità e del valore di quello che si realizza in relazione alle reali conoscenze. Si potrebbe applicare anche ad altre discipline.
Alla prima fase, dedicata ai fiori e gatti (ci siamo passati tutti...), in cui si pensa di essere dei Mapplethorpe nati, segue la prima batosta, poi la nuova fiducia nelle proprie possibilità, photoshop, i vari siti di condivisione foto e il culmine con "la fase HDR" che fa sentire di nuovo dei talenti.
Apro una parentesi: molti si fermano qui.
Poi la caduta finale, la depressione del "faccio schifo", che si discosta invece dalla costante crescita della qualità e della cultura. Infine il progressivo e quotidiano miglioramento, fino al momento in cui si passa quella soglia in cui nemmeno più ce ne rendiamo conto di quanto di buono stiamo producendo.
le fasi della vita di un fotografo |
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