lunedì 14 marzo 2011

Le rovine di Detroit

Una città fantasma, abbandonata, distrutta. E' questo che ritrae la serie "Le rovine di Detroit" dei due giovani fotografi Yves Marchand e Romain Meffre, una collaborazione durata cinque anni.

photo by Yves Marchand & Romain Meffre

La luce che penetra dalle finestre rotte o dalle fessure nelle pareti. Gli edifici fatiscenti ormai compromessi dall'abbandono e dal tempo. Un lavoro davvero molto bello e denso di suggestioni che si ricollega ad altri fotografi di cui abbiamo parlato su questo blog, i plastici bellissimi di Lori Nix e gli scenari apocalittici di Yang Yongliang.


Ho tradotto in italiano il testo di presentazione degli autori, perché non si può introdurre questo interessante lavoro meglio di come lo fanno loro stessi.

Grazie alla sua posizione sul bacino dei Grandi Laghi, la città di Detroit era una perfetta miscela di ingredienti per la propria rivoluzione industriale. Ingegneri visionari e numerosi imprenditori accorsero ai suoi confini. Nel 1913, Henry Ford, il costruttore di automobili, perfezionò la prima linea di assemblaggio su larga scala. Entro pochi anni, Detroit diventò la capitale mondiale dell'automobile e la culla della moderna produzione di massa.

photo by Yves Marchand & Romain Meffre

photo by Yves Marchand & Romain Meffre

L'automobile cominciò a far spostare la gente più velocemente e più lontano. Strade, autostrade e parcheggi rimodellarono per sempre il paesaggio. All'inizio degli anni '50 gli impianti furono trasferiti in periferia. La classe media cominciò a lasciare il centro città e a stabilirsi in agglomerati suburbani, costruiti in serie. Le autostrade sfilacciarono il tessuto urbano e poi aumentò la de-industrializzazione. Nel 1967 le tensioni sociali esplosero in uno degli scontri più violenti nella storia americana. Accelera l'esodo della popolazione e interi quartieri cominciano a svanire.
Edifici del centro svuotati.
In cinquant'anni Detroit ha perso oltre metà della sua popolazione.

photo by Yves Marchand & Romain Meffre

Detroit, capitale industriale del XX secolo, ha svolto un ruolo fondamentale come modello economico del mondo moderno. La logica che l'ha creata, l'ha poi distrutta. Oggi, a differenza di altrove, le rovine della città non sono elementi isolati dell'ambiente urbano, sono diventati una componente naturale del paesaggio. Detroit presenta tutti gli edifici archetipo di una città americana in stato di mummificazione. I suoi monumenti in decomposizione sono splendidi, non meno delle Piramidi d'Egitto, del Colosseo di Roma, o dell'Acropoli di Atene.
Resti del passaggio di un grande impero.

photo by Yves Marchand & Romain Meffre

photo by Yves Marchand & Romain Meffre

Sito ufficiale: www.marchandmeffre.com

2 commenti:

  1. Straordinario... Ma sono loro che avevano fatto un lavoro simile ambientato a Londra, qualche anno fa?

    Anna

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  2. Non lo so, ma non credo. Ho provato a cercare informazioni al riguardo, ma non si fa accenno a nessun lavoro simile a Londra.
    Considera comunque che questi due fotografi sono davvero giovanissimi, sono nati nell'81 e nell'87.

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